Farmaco | Tempo minimo sospensione prima esecuzione spinale/epidurale | Somministrazione dopo blocco spinale/epidurale Non prima di |
Eparina non frazionata sc (calcieparina) | 24 h | 8 h |
Eparine a basso peso molecolare sc 1 dose al giorno | 14 h | 4 h |
Eparine a basso peso molecolare sc 2 dose al giorno | 24 h | 8 h |
Fundaparinux (arixtra) sc (2,5 mg) | 36 h | 4 (12) h |
Dabigatran (pradaxa) cpr (110 x2) | 34 h | 3 h |
Rivaroxaban (xaralto) cpr (10 mg) | 18 h | 6 h |
Aspirina in prevenzione primaria | 5 giorni | 8 h |
Aspirina in prevenzione secondaria | Non sospendere | - |
Ticlopidina (250 mg x 2) | 15 giorni | 4 h |
Clopidogrel (plavix) (75 mg x 1) | 10 giorni | A giudizio del chirurgo |
Presugrel (efiant) (10 mg x 1) | 10 giorni | A giudizio del chirurgo |
martedì 16 febbraio 2010
mercoledì 7 ottobre 2009
Aggiornamento sugli anticoagulanti e anestesia regionale
Recentemente sono stati commercializzati o stanno per esserlo alcuni nuovi anticoagulanti per superare le limitazioni drei farmaci finora in uso.
Nuovi farmaci
Rivaroxaban (Xaralto)
Apixaban
Fundapatrinux (arixtra)
Il fondaparinux è un analogo sintetico della catena pentasaccaridica dell'eparina che si lega solo all'antitrombina aumentando il blocco del fattore Xa1. Impiegato per via sottocutanea, il fondaparinux ha una biodisponibilità del 100% con livelli plasmatici di picco che vengono raggiunti entro 2 ore. L'emivita di 17-21 ore consente un'unica somministrazione al giorno. Il farmaco non è legato alle proteine plasmatiche e viene eliminato con le urine1; la sua clearance è aumentata in pazienti con insufficienza renale.
Dabigatran (Prodaxa)
Inibitore diretto della trombina ( inibitore della formazione di fibrina; fattore II) utilizzato soprattutto per sostituire l'eparina nei soggetti che presentano trombocitopenia indotta dall'eparina. Esistono tre farmaci endovenosi (lepirudin, bivalirudin, argotroban) e uno per via orale dabigatramn etexilato (pradaxa). Poiché per il suo assorbimento è necessario un ambirente acido, la capsula di 75 mg contiene acido tartarico. Il dabigatran è un pro farmaco che dpo l'assorbimento è convertito in farmaco attivo dalle esterasi. Il livello di picco plasmatico è raggiunto dopo 30-120 minuti e l'emivita è di 8 ore dopo una dose singola e di 17 ore dopo dosi multiple. Più dell'80% del farmaco è escreto immofdivicato con le urine.
L'effetto del dabigatran è monitorabile in quanto prolunga il PTTa, l'INR e il TT che si correlano alla concetrazione plasmatica. Il dabigatran non è antagonizzabile; in caso di sanguinamento dopo somministrazione di dabigatran occorre somministrare concentrato protrombinico o plasma frsco congelato.
Dosi giornaliere: 220 mg/die, ridotta a 150 mg negli anziani , in pazienti con moderara insufficienza renale, e pazienti in trattamento con amiodarone. La prima dose si somministra per bocca nel postoperatorio con metà della dose (110 o 75 mg) dopo 1-4 ore dall'intervento.
Rivaroxaban (Xarelto)
Inibitore diretto del fattore Xa (come le eparine a basso peso molecolare); presente come farmaco per via orale (compresse da 10 mg). rapidamente assorbito (circa il 100%) e ad elevata biodisponibilità (80%). Il picco di concentrazione si raggiunge dolo 2-4 ore ed ha un'emivita di 5-9 h.
L'effetto del rivaroxxaban modifica il PTTa, e il PT che variano in stretta correlazione con la concentrazione plasmatica. Di solito, durante la terapia non è richiesto un controllo dei test coagulativi.
Dosi giornaliere di 10 mg con la somministrazione della prima dose dopo 6-8 h dall'intervento; non è necessario modificare la dose in presenza di insufficienza renale medio-grave (clearance creatinina (15-80 ml/min).
Apixaban
Farmaco in fase II di studio di prossima commercializzazione è un inibitore del fattore Xa attivo per via orale.
Blocchi regionali e anticoagulanti
Le raccomandazioni sono basate sul profilo farmacologico (farmacocinetica e farmacodinamica) do ogni frarmaco il tempo richiesto per raggiungere la massima concentrazione, l'emivita e la dose somministrata:
- La prima dose di un anticoagulante dopo un blocco centrale deve essere somministrata in modo che trascorrano almeno 8 ore tra il momento del blocco e il picco di massimo livello plasmatico dell'anticoagulante.
- La rimozione di un catetere deve essere ritardato di almeno due emivita dell'anticoagulante da l'ultimo picco di massimo livello plasmatico. Questo tempo coincide con un livello plasmatico del farmaco del 25%.
- L'intervallo di tempo sicuro tra la rimozione del catetere e la successiva somministrazione di anticoagulante deve essere calcolata dal tempo di emostasi meno il tempo necessario a raggiungere il livello di picco plasmatico
massimo.
Fattori di rischio per ematoma spinale | ||
Dipendenti dalla procedura | Puntura emorragica Punture multiple Inserimento del catetere durante l'anestesia generale | |
Dipendenti dal paziente | Età avanzata (>75 anni) Sesso femminile Spondilite anchilosante Alterazioni della collonna vertebrale Insufficienza renale Presenza di coagulopatie | |
Dipendente dai farmaci | Terapia anticoagulante Antiaggreganti piastrinici: clopidogrel, ticlopidina Dosi di aspirina > 300 mg/die Doppia terapia anticoagulati/antiaggreganti Terapia fibrinolitica |
Raccomandazione dell'uso di anticoagulanti associati all'anestesia regionale | ||||||
Intervalli di tempo di sicurezza (h) | ||||||
Farmaco | Emivita (h) | Tempo di picco massimo (h) | Anticoagulante/ a. regionale | A. regionale/ anticoagulante | Anticoagulante/ rimoz. catetere | Rimozione catetere/ anticoagulante |
Eparina calcica sc | 8-12 | 2-2,5 | 4 | 1 | 4 | 1 |
Eparine a basso peso m. | 4-6 | 3-4 | 10-12* | 4-6 | 10-12* | 4-6 |
Fundaparinux | 17-21 | 1,3-2,2 | ND | 6 | 36 | 12 |
Dabigatran | 14-17 | 2-4 | ND | 2-4 | NR | 2 |
Rivaroxaban | 5-9 | 2,5-4 | ND | 4-6 | 18-22 | 6 |
Apixaban | 8-15 | 3 | ND | 6 | 24 | 8-12 |
*Durante terapia che prevede due somministrazioni al giorno il tempo intervallo è di 24 h. ND = non disponibile; NR = non raccomandabile;
martedì 3 marzo 2009
Raccomandazioni per la profilassi antibiotica dell’endocardite batterica
· L’insorgenza dell’endocardite batterica è molto più probabilmente il risultato dell’esposizione a episodi di batteriemia legati alla vita quotidiana piuttosto che alla batteriemia causata da manovre diagnostiche o chirurgiche sul cavo orale;
· La profilassi antibiotica è in grado di prevenire un numero molto limitato di casi di endocardite batterica in individui sottoposti a manovre diagnostiche o chirurgiche sul cavo orale;
· Il rischio di eventi avversi associato alla somministrazione della profilassi antibiotica è superiore ai benefici della profilassi stessa;
· Un’adeguata igiene del cavo orale associata a controlli odontoiatrici periodici riduce l’incidenza di batteriemie legate alla vita quotidiana e sono da considerare misure più importanti ed efficaci rispetto alla profilassi antibiotica in occasione di manovre odontoiatriche.
PAZIENTI A RISCHIO ELEVATO DI SVILUPPARE UNA ENDOCARDITE
· Portatori di protesi valvolari;
· Pazienti con una storia pregressa di endocardite batterica (anche se non ha indotto lesioni valvolari);
· Portatori di cardiopatie congenite, in particolare:
Cardiopatie che inducono cianosi mai operate o sottoposte a interventi palliativi;
Cardiopatie corrette completamente (sia con chirurgia sia con catetere), ma con impianto di protesi valvolari o materiale protesico (per i primi 6 mesi dopo l’intervento);
Cardiopatie non corrette completamente dove la permanenza del difetto è contigua a una protesi o a materiale protesico (ne può impedire la endotelizzazione);
· Portatori di trapianto cardiaco che sviluppano una valvulopatia
MANOVRE E INTERVENTI ODONTOIATRICI
La profilassi è raccomandata in caso di:
• manovre che provocano una manipolazione del tessuto gengivale o che interessano la regione periapicale del dente o perforano la mucosa orale.
La profilassi NON è raccomandata in caso di:
• anestesia locale attraverso un tessuto non infetto
• radiografie ai denti
• applicazione di apparecchi dentari o ortodontici mobili
• aggiustamenti su apparecchi ortodontici
• estrazioni di denti decidui
• sanguinamenti traumatici delle labbra o delle gengive
FARMACI DA UTILIZZARE NEI CASI IN CUI E’ RACCOMANDATA LA PROFILASSI
TRATTAMENTO STANDARD
Amoxicillina per os: 2 g 30-60 minuti prima della manovra/intervento
(2 compresse da 1 grammo di: augmentin, clavulin, zimox, velamox);
PAZIENTI CHE NON POSSONO ASSUMERE FARMACI PER OS
Ampicillina im/ev: 2 g 30-60 minuti prima della manovra/intervento;
(1 fiala i.m. di: ampicillina sodica fiale 1 grammo o di ampiplus simplex fiale 1 grammo o amplital fiale 1 grammo o amplium fiale 1 grammo o unasyn fiale 1 grammo);
PAZIENTI ALLERGICI ALL’AMPICILLINA/AMOXICILLINA
Farmaci per os:
· clindamicina 600 mg 30-60 minuti prima della manovra/intervento
(dalacin C 4 cps da 150 mg)
oppure
· cefalexina 2 g 30-60 minuti prima della manovra/intervento
(2 cps da 1 grammo di Keforal o di cefalexina o di ceporex)
oppure
· azitromicina/claritromicina 500 mg 30-60 minuti prima della manovra/intervento
(1 cps di azitrocin da 500 mg o di trazocina o di zitromax);
Alternative per via parenterale:
· clindamicina 600 mg ev 30-60 minuti prima della manovra/intervento
(1 fiala i.m. di dalacin fiale da 600 mg)
oppure
· cefazolina o ceftriaxone 1 g im/ev 30-60 minuti prima della manovra/intervento
NB: In caso d’intervento in presenza di un’infezione (ad esempio drenaggio di ascesso o empiema) l’antibiotico scelto deve essere attivo nei confronti degli streptococchi betaemolitici. Se si sospetta un’etiologia da stafilococco, il trattamento deve comprendere una penicillina attiva sullo stafilococco o una cefalosporina. Se è probabile che lo stafilococco sia meticillino-resistente o il paziente è allergico ai betalattamici il trattamento deve comprendere la vancomicina.
NB: Le cefalosporine non devono essere impiegate in pazienti con anamnesi di reazioni allergiche di tipo immediato quali orticaria, angioedema, anafilassi.